security cam esterna

La sempre crescente disponibilità e semplicità di utilizzo dei sistemi di videosorveglianza e il senso di insicurezza sempre più diffuso nelle nostre comunità sta aumentando l’interesse per questo tipo di soluzioni.

Dalla villetta unifamiliare al condominio, passando per lo studio del Commercialista e l’azienda, sono moltissimi i tipi di utenze che possono essere interessate all’installazione di un impianto di videosorveglianza: i costi sono molto diminuiti negli ultimi anni, e la possibilità di sfruttare la tecnologia wireless consente il monitoraggio anche a grande distanza attraverso uno smartphone o un tablet. Ormai con poche decine di euro si possono installare sistemi molto semplici di videosorveglianza domestica con la possibilità di registrare le immagini con una videocamera IP gestita da un’app, che rileva le eventuali effrazioni e avvisa l’’utente con un alert. Esistono ormai perfino videocitofoni gestibili in remoto: se qualcuno suona, un’app ti avverte e puoi vedere l’interlocutore dallo smartphone o tablet e parlarci! Questo per esempio può essere di grande utilità in un magazzino, dove i magazzinieri girano per il locale magari a molta distanza dal citofono.
All’esterno la situazione si fa chiaramente più complessa, perché occorre utilizzare videocamere predisposte per un uso all’aperto e, soprattutto, fare grande attenzione a ciò che prevede la normativa sulla privacy: ti spiego perché, partendo dalla configurazione di un sistema di videosorveglianza.

Come creare un sistema di videosorveglianza per la casa, il condominio o l’azienda

Se ti trovi di fronte alla necessità di ricorrere ad un impianto di videosorveglianza fuori dal tuo condominio, dalla tua villetta o dalla tua azienda, puoi scegliere due strade: o ti affidi a soluzioni complete, preparate da professionisti del settore che, dietro versamento di un canone annuale, provvedono alla fornitura in comodato d’uso delle videocamere, dei cablaggi e di tutta la filiera hardware e software necessaria per le registrazioni, oppure provvedere in proprio ad acquistare tutti i prodotti necessari, magari forniti con un pacchetto completo di installazione: le videocamere, il/i monitor, i cablaggi e i registratori digitali DVR o NDR, la cartellonistica, ecc… Occorrono infatti conoscenze tecniche approfondite per configurare un sistema di questo tipo, per cui quasi sicuramente ti sarà necessario chiamare un installatore professionista (elettricista, installatore IT, ecc.).
Soluzioni fai-da-te con videocamere wireless sono possibili solamente per uso domestico, con singole (o comunque poche) videocamere da installare internamente all’appartamento e collegate ad un’app dello smartphone o del tablet: un sensore attiverà la registrazione e l’alert qualora rilevi movimenti all’interno della stanza.
Tuttavia la registrazione di immagini esterne è sottoposta alla normativa sulla Privacy, a cui occorre attenersi scrupolosamente per evitare disavventure legali: ecco le cose che devi sapere.

Videosorveglianza e tutela della Privacy: cosa dicono le normative

Non intendo addentrarmi nei dettagli del complesso quadro normativo che regola la tutela della Privacy: in Italia esiste il Garante della Privacy a cui potersi rivolgere (anche on-line) per la tutela di questo aspetto, e sul sito Internet dedicato sono pubblicate tutte le normative in materia, la cui principale resta il Provvedimento in materia di videosorveglianza dell’8 Aprile 2010 (Gazzetta Ufficiale n. 99 del 29 aprile 2010), a cui sono seguiti numerosi aggiornamenti.

Ti dico poche, semplici cose per orientarti e non avere problemi legali:

  1. Il sistema di videosorveglianza deve essere segnalato da apposita cartellonistica, esposta nei luoghi ripresi dalle videocamere e visibile chiaramente anche quando fa buio, quindi in zone con illuminazione elettrica, qualora le riprese siano effettuate 24h/24;
  2. Sulla cartellonistica deve essere chiaramente indicato il titolare dei dati, per eventuali ricorsi;
  3. Il registratore DVR (o NDR) deve essere installato in locale chiuso oppure in locali comuni del condominio (per esempio, la stanza in cui si trovano i comandi elettrici) all’interno di un armadio rack chiuso a chiave e accessibile solo al titolare dei dati (per esempio, l’amministratore del condominio);
  4. Le registrazioni devono essere distrutte ogni 24h: tempistiche più lunghe (fino a una settimana) sono possibili soltanto se nel condominio sono presenti elevati fattori di rischio (per esempio, la presenza di filiali bancarie); se si desidera andare al di là di una settimana, occorre segnalarlo al Garante della Privacy per l’approvazione. La distruzione va impostata automaticamente attraverso il software dedicato presente nel DVR o NDR;
  5. Le riprese possono essere effettuate solo all’interno della proprietà: giardini condominiali, aree di pertinenza del fabbricato, rampe di accesso alle autorimesse, ecc. La divulgazione di video in cui compaiono soggetti riconoscibili fuori dalla proprietà costituisce potenzialmente un reato;
  6. Le riprese non possono essere divulgate (per esempio, su social network o altre piattaforme): possono essere acquisite solamente dalle Forze dell’Ordine e dall’autorità giudiziaria in presenza di ipotesi di reato;
  7. Non è necessario segnalare l’impianto di videosorveglianza al Garante della Privacy qualora, come nel tuo caso, le riprese vengano effettuate per la tutela della sicurezza e la prevenzione degli atti vandalici.

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